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Autismo: in un app il valore del lavoro in rete

Logo di Tools For AutismIl caso di un progetto italiano che coinvolge esperti scientifici e di nuove tecnologie. Un’idea premiata con il numero di download e con un inaspettato successo anche all’estero.

Da  “disabili.com” – Domenica, 29 Dicembre 2013

Mille di questa app. Anzi, di più. Tanti sono infatti i download di ToolsForAutism. Un traguardo raggiunto in meno di un anno. Progettata per i tablet, la app è disponibile gratuitamente su Google Play Store (Android), in italiano e in inglese. Pensata per scopi terapeutici, didattici e formativi, aiuta e coinvolge in maniera attiva anche gli operatori professionali, i genitori e gli insegnanti delle persone con autismo.

ToolsForAutism è un esempio di intenti condivisi: è infatti frutto di una collaborazione tra realtà del territorio piemontese. Protagonisti in primo piano il C.A.S.A., Centro per l’Autismo e Sindrome di Asperger della ASL CN1 a Mondovì, e il CSP, organismo di ricerca sulle innovazioni digitali partecipato dalla Regione Piemonte. A coordinare il tutto è ASPHI, fondazione che promuove da oltre 30 anni l’integrazione dei disabili attraverso l’uso delle nuove tecnologie, attiva in Italia con diverse sedi di cui una a Torino.

Cuore e mente italiani, ma lo sguardo va oltre i confini del Belpaese. «Dalla pubblicazione, nell’aprile del 2013, la app sta registrando download da tutto il mondo: in media viene scaricata una volta ogni quattro ore – commenta Mario Bellomo, consigliere di Asphi e responsabile della fondazione in Piemonte – Al primo posto per download c’è l’Italia, mentre al secondo ci sono gli Stati Uniti, che nel trattamento dell’autismo sono i più avanzati nel mondo»

«Per ideare la app siamo partiti dalla considerazione che ci sono metodologie usate a livello internazionale con bambini e adulti, come supporto al trattamento non solo dell’autismo ma anche della disabilità intellettiva – sottolinea Giuseppe Arduino, psicologo responsabile del centro C.A.S.A. – Abbiamo dunque trasferito su tablet queste metodologie. La nota distintiva dell’app sta nel fatto di proporre attività personalizzabili in base al paziente».

Tools For Autism - la schermata di Task AnalysisSi può dunque usare ToolsForAutism per creare storie sociali, con cui insegnare i comportamenti adeguati in contesti come ad esempio una sala d’attesa, l’autobus, il supermercato. Queste storie sono indicate anche per pazienti con problemi di regolazione del comportamento, o di iperattività. Altra azione possibile attraverso la app è la task analysis, ovvero la suddivisione di un compito in unità più semplici. L’obiettivo è aumentare l’autonomia della persona.

L’interazione proposta dalla app si basa principalmente su immagini, superando così il problema di linguaggio, diffuso in chi è autistico. Per queste persone, poi, precisa Arduino, «lo strumento touch, come altre soluzioni al computer, può essere interessante perché va a legarsi con buone abilità sotto l’aspetto visivo».

La app include anche una sorta di guida, non solo tecnica: aiuta infatti l’operatore, l’insegnante o il genitore ad acquisire competenze sulle attività proposte, indicando quando conviene usare le storie sociali e quando la task analysis. «La tecnologia, e in particolare quella touch, ha senso nella misura in cui si sa perché la si sta usando – chiarisce Arduino – L’obiettivo del progetto infatti è aumentare l’autonomia della persona, e migliorarne il comportamento, con una app che possa essere usata in maniera competente da chi le sta vicino».

«Bisogna offrire una tecnologia facile da usare, per venire incontro alle competenze dei caregivers delle persone autistiche», ribadisce Mario Bellomo. La considerazione evidenzia l’idea di “fare rete”, alla base del progetto più ampio di cui la app fa parte. Si chiama touch for Autism, e prevede un’interazione tra le figure che ruotano attorno alla persona autistica. Tutto questo attraverso dispositivi tattili, con cui è possibile programmare attività di sostegno e poi proporle alla persona. Si evita così la frammentazione delle attività nei diversi contesti di vita, e allo stesso tempo queste si possono controllare anche a distanza. Attraverso una piattaforma online, gli specialisti possono monitorare e registrare i risultati dei pazienti. Strumenti proposti: un tavolo multitouch nei centri di riferimento, un banco con computer tattili nelle scuole, e poi i tablet, per l’uso a casa e in mobilità. «Il tablet ha conosciuto un boom negli ultimi tre anni – commenta Bellomo – È uno strumento portatile, costa sempre di meno, e questa è una caratteristica importante per far avanzare un fine sociale come quello proposto dal progetto».

Per il futuro già si tracciano alcune tappe. Sul fronte della app, si stanno confrontando le attività incluse con le corrispettive versioni tradizionali in formato cartaceo, per verificare punti di forza e dove apportare modifiche. All’orizzonte entro poche settimane anche l’introduzione di agende visuali e di tabelle comunicative, queste ultime pensate per chi ha gravi difficoltà di espressione. L’architettura “open” di Android, poi, si presta a ulteriori integrazioni, e tra queste si prospetta il video modeling, per l’apprendimento attraverso filmati. Per quanto riguarda l’intero progetto touch for Autism, a due anni dall’annuncio si prevede una presentazione dei risultati raggiunti il 2 aprile del 2014, durante la Giornata Mondiale dell’Autismo. «Abbiamo avviato un’innovazione in quest’area, colmando le lacune degli anni scorsi – sottolinea Bellomo – Per noi il principale obiettivo è e sarà sempre andare avanti. Ecco il concetto di processo in continuità con il progetto». Proiettati, dunque, verso nuovi traguardi.

PER APPROFONDIRE:

La pagina di Asphi che presenta touch for Autism, progetto di cui fa parte la app ToolsForAutism

C.A.S.A., Centro per l’Autismo e Sindrome di Asperger di Mondovì – ASL CN1

CSP, centro di ricerca nelle nuove tecnologie partecipato dalla Regione Piemonte

Roberto Bonaldi

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