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Autonomie @l Centro

Premessa
La testimonianza delle persone direttamente coinvolte nel nostro lavoro di ricerca e sperimentazione di tecnologie digitali per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità nella scuola, nel lavoro e nella società sono le migliori presentazioni della nostra attività

Grazie al percorso di formazione fatto insieme a Fondazione Asphi ( con il progetto “Autonomie al Centro” ) il Csrd Open Group Maieutica, in particolare gli educatori Annalisa Cocchi e Stefano Guidi, ha potuto costruire un percorso di autonomia per Valentina che ancora oggi è in continua evoluzione. Tutto ciò è stato raggiunto anche grazie alla gentile collaborazione che c’è stata da parte della famiglia di Valentina la quale ci ha permesso di raggiungere, con serenità e partecipazione, alcune delle autonomie riportate nei video.
Credo che questo percorso possa ancora continuare ed essere replicato in tanti altri contesti, l’importante e che ci sia la motivazione e la volontà di dare voce a chi la voce non ce l’ha o ha difficoltà nella comunicazione.
La Responsabile del Csrd Maieutica” ( dicembre 2018)

Per saperne di più:  “Valentina: un percorso verso l’autodeterminazione” ( vedi  ) per i video ( vai )

 

Il progetto

Il progetto ha inteso  promuovere la conoscenza e l’utilizzo di tecnologie assistive e multimediali, per favorire e sostenere nuove metodologie di lavoro, in contesti di vita e di cura con persone disabili adulte, attraverso una sperimentazione in  alcuni Centri socio – riabilitativi diurni della Regione Emilia-Romagna.

In particolare  integrare le risorse e le abilità maturate dagli animatori e dagli educatori, con nuove competenze e strumenti, per valorizzare le proposte verso l’utenza, andando a lavorare sul mantenimento delle autonomie e sulla socializzazione.

Tra gli aspetti problematici che si sono analizzati è emerso che il coinvolgimento degli ospiti è limitato dal fatto che quasi nessuno utilizza ausili e interfacce facilitate di supporto per la comunicazione e la partecipazione attiva. Per gli operatori la possibilità di diversificare e personalizzare le attività in base alle competenze degli utenti, rispetto al Piano di Assistenza Individualizzato (PAI) o al Piano Educativo Personalizzato (PEI), è limitata dalla mancanza di strumenti a disposizione e di conoscenze d’uso di tecnologie multimediali e assistive.

La Regione Emilia-Romagna promuove da tempo la realizzazione sul territorio di una rete di strutture diurne e residenziali, destinate alle persone con disabilità gravi. Si tratta di strutture di piccole dimensioni, di carattere comunitario e che pertanto riescono a garantire una buona qualità della vita ai propri ospiti.  Attualmente sono funzionanti su tutto il territorio regionale oltre 300 realtà, tra Centri socio – riabilitativi diurni, Centri socio – riabilitativi residenziali, Centri diurni socio-occupazionali, Gruppi appartamento e Residenze protette.

I Centri socio-riabilitativi diurni, sono destinati alle persone in età giovane o adulta con gravi disabilità, che al termine del percorso scolastico non possono essere inserite in situazioni di lavoro. In questi contesti viene offerto un sostegno ed un aiuto sia al soggetto disabile, sia alla sua famiglia, attraverso interventi volti all’acquisizione della autonomia individuale nelle attività quotidiane, al mantenimento e potenziamento delle abilità residue e all’integrazione sociale dell’ospite.

Per la realizzazione del progetto sono state coinvolte le ASL di Bologna e di Modena in particolare del Dipartimento Integrazione Sociale Sanitaria e il territorio di Ferrara.

I cinque centri che hanno partecipato al progetto e le loro testimonianze:

  • Centro Diurno Parco del LungoReno  Cooperativa CADIAI ( Vedi )
  • Centro Diurno La Quercia di Zola Predosa, dell’Associazione Anffas ( Vedi)
  • Centro Diurno La Maieutica di San Giovanni in Persiceto, della coop Open  Group  ( Vai )
  • Centro Diurno San Martino di Ferrara, della Cooperativa Serena ( Vedi )
  • Centro Diurno Arcobaleno di Castelfranco Emilia, della Coop Domus assistenza ( Vai )

Il progetto si è concluso nel 2017 ma quelle esperienze e le evoluzioni sono tutt’ora in essere presso altri centri

Si parla del progetto

  • Scoop!” il trimestrale Cadiai  ( leggi )
  • Seminario organizzato da AUSL Bologna ( vai )

Referente di Progetto

Cristina Manfredini – ASPHI Bologna – cmanfredini@asphi.it  tel. 051277826

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Le fasi con cui si è sviluppato il progetto:

 da febbraio a settembre 2014

  • Creazione di uno spazio web per la condivisone della documentazione
    • Realizzazione della piattaforma open-source
    • In questo spazio web sarà raccolto e redatto, per ogni fase di lavoro una materiale digitale, utile allo scambio tra gli operatori del Centri
    • In ogni fase progettuale sarà raccolto e redatto materiale utile allo scambio delle esperienze tra gli operatori dei Centri

da maggio a ottobre 2014

  • Condivisione della progettazione con istituzioni e  operatori
    • Presentazione dei contenuti formativi e dell’approccio sperimentale
    • Presentazione della piattaforma di documentazione e creazione del gruppo protetto su social network

Da novembre  2014 a gennaio 2015

  • Formazione operatori
    • Panoramica della strumentazione assistiva e multimediale
    • Attività laboratoriali per l’acquisizione di competenze da parte degli operatori all’uso dei principali strumenti

Da gennaio a giugno 2015

  • Progettazione della sperimentazione per ogni centro
    • Scelta e riprogettazione delle attività dove inserire l’uso delle tecnologie
    • Individuazione degli strumenti o già presenti nel centro o da acquistare
    • Acquisto strumenti nuovi, prescrizione da nomenclatore per quelli personali
    • Supporto tecnologico e metodologico per ogni Centro
      • Attivazione degli strumenti
      • Creazione di materiali multimediali contestualizzati e personalizzabili
      • Partecipazione a Handimatica
      • Prima fase di sperimentazione
        • Utilizzo degli strumenti e dei materiali prodotti con l’utenza in base a progetti individualizzati
        • Attivazione della rete: sostegno al primo scambio di esperienze a distanza e con un incontro in presenza con tutti gli operatori

Da luglio a dicembre 2015

  • Seconda fase di sperimentazione
    • Revisione della progettazione sulla base dei risultati ottenuti, con inserimento di  nuovi strumenti e formazione agli operatori
    • Sperimentazione con l’utenza
    • Valutazione dell’efficacia d’uso degli strumenti per il miglioramento delle autonomie e socializzazione dell’utenza
    • Utilizzo della rete per lo scambio delle esperienze

dicembre 2015 gennaio 2016

  • Trasferibilità dell’esperienza
    • Realizzazione finale della documentazione web per la trasferibilità dell’esperienza
    • Convegno Regionale: gli operatori raccontano

In occasione della formazione degli operatori le tematiche individuate come prioritarie sono state:

  • Interfacce touch e sensoristica (in commercio e fai da te) per facilitare l’uso in autonomia di computer e tablet
  • Software e applicazioni per stimolazione cognitiva, uso e creazione di oggetti multimediali (musica, video, storytelling), Comunicazione Aumentative e Alternativa

Ultimo aggiornamento gennaio 2019

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